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Esercizio del mese – Il mentore che (non) sapevi di volere

Non è un guru, è una guida

Quando entri nel mondo del lavoro – specie in un ambito tecnico, scientifico, complesso come il bio-pharma – non ti serve qualcuno che ti dica tutto e ti conduca passo dopo passo. Quello che serve è qualcuno che cammini accanto a te, che ti sfidi, che ti faccia scoprire chi vuoi essere. Questo è il ruolo (e il valore) di un mentore.

Un mentore non è un modello perfetto, né un depositario di risposte definitive. È piuttosto un compagno di viaggio, uno specchio che ti aiuta a vedere potenzialità che da solo non scorgi ancora.

Perché vale la pena cercarlo

Ecco alcuni motivi per cui può fare la differenza:

  • Orientamento consapevole: con le sue domande (a volte scomode) ti aiuta a chiarire non solo cosa vuoi fare, ma chi vuoi essere come professionista.

  • Evita errori evitabili: avere qualcuno che ha già fatto certi passi può farti risparmiare tempo ed energie su errori evitabili.

  • Stimolo alla crescita: un buon mentore non ti coccola, ti provoca. Ti spinge fuori dalla zona comoda con sfide, suggerimenti, feedback.

  • Rete e prospettive: ti può aprire porte, presentarti altre persone, mostrarti scenari che da solo avresti fatica a conoscere.

Ma ci sono anche limiti da conoscere: il mentore non decide per te, non risolve i tuoi dubbi al posto tuo, non è un faro infallibile — è una bussola, non una carta geografica definitiva.

Chi può diventare mentore (e come riconoscerlo)

Non serve che sia una figura “senior” da 30 anni di carriera: può essere qualcuno con qualche anno in più di esperienza, qualcuno che ha attraversato le sfide che tu stai affrontando.

Ecco alcune caratteristiche a cui prestare attenzione:

Caratteristica

Perché conta

Empatia e ascolto attivo

Ti capisce, ti “sente”, non ti giudica a priori

Onestà e trasparenza

Sa quando dirti “non lo so”, e quando darti il feedback che serve

Disponibilità ragionata

Non deve essere sempre presente, ma esserci nei momenti chiave

Capacità di suggerire, non imporre

Ti offre prospettive, usa esempi, lascia a te la responsabilità della scelta

Modello di integrità

Il modo in cui agisce (etica, rispetto degli altri, coerenza) parla più delle parole

Esercizio mensile: “Trova il tuo mentore interiore (e uno reale)”

Per questa rubrica, ti propongo proponiamo un esercizio concreto — non teorico — per entrare in contatto con l’idea di mentore e cominciare a costruirlo.

Fase 1: il mentore dentro di te

  1. Prenditi un foglio e scrivi: “Se avessi tutte le risorse che mi servono, chi vorrei essere tra 5 anni?”

  2. Scomponi quella figura ideale in 3-5 tratti (es. rigore scientifico, empatia, leadership, curiosità, equilibrio).

  3. Per ognuno, scrivi dove oggi ti senti già forte e dove vorresti migliorare.

  4. Definisci una piccola azione concreta per iniziare a costruire quel tratto (ad esempio: leggiti un articolo al giorno su un tema tecnico, chiedi feedback su un progetto, esercita l’ascolto in più occasioni).

Fase 2: cerca un mentore reale

  1. Scrivi una lista di 5 persone nel tuo ambito (anche vicine, nel tuo contesto universitario o lavorativo) che ammiri per uno o più dei tratti che hai identificato.

  2. Per ognuna, valuta: quanto sono vicini al tuo percorso? Quanto potrebbero offrire in termini di confronto?

  3. Scegli una persona e cerca un modo discreto e rispettoso per avvicinarla: un messaggio, chiedere un incontro breve per un parere su un tema specifico.

  4. Presentati con chiarezza: perché la vuoi come mentore, cosa speri di condividere, quali sono i tuoi obiettivi.

  5. Proponi un patto semplice: incontri o conversazioni occasionali, feedback su temi specifici, chiarezza reciproca su tempi e limiti.

(Importante: sii paziente, chi chiedi potrebbe non avere tempo o propensione. Non scartare l’idea se qualcuno risponde “no” — prova con altre persone.)

Un piccolo invito finale

Ogni volta che scrivi una mail, progetti un esperimento, affronti un dubbio, chiediti: cosa farebbe un mentore ideale in questa situazione?
Senti la sua voce, fallo “agitare” dentro di te. E ogni tanto: chiedi ad alta voce, chiedi a un’altra persona.

Il mentore non è un traguardo: è un orizzonte che fa muovere. E, quando sarai tu quel qualcuno, potrai restituire il favore — e diventare un mentore per qualcuno che sta facendo i tuoi passi.

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In bocca al lupo!
Staff Jobadvisor